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In questo nuovo articolo di GB Depura scopriremo come usufruire del bonus sanificazione del 60%.

Il nuovo Decreto Rilancio punta a sostituire integralmente il precedente incentivo, introducendo un nuovo credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro. Risulta più alto sia per la percentuale di rimborso che per l’importo massimo di spesa.

Il decreto porta il bonus sanificazione al 60% (prima era il 50%), entro un limite massimo di spesa. Spesa da sostenere entro il 2020 pari a 60.000 euro per ciascun beneficiario (prima era di 20.000 euro).

Il totale delle risorse stanziate è pari a 200 milioni di euro (prima era di 50 milioni).

A differenza della precedente versione, il bonus sanificazione previsto dal decreto Rilancio è corredato dall’elenco dettagliato delle spese. Sulle quali calcolare il credito d’imposta del 60%.

Credito d’imposta sanificazione: Per quali spese spetta il bonus del 60%?

Potranno accedere al credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro, i soggetti esercenti arti e professioni, gli enti non commerciali. Sono compresi anche gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Il bonus del 60% spetterà per le seguenti spese:

  • La sanificazione (tramite dispositivi o interventi ritenuti idonei dal Ministero della Salute) degli ambienti, nei quali è esercitata l’attività lavorativa e istituzionale. Nonché degli strumenti utilizzati nell’ambito di tali attività.
  • L’acquisto di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari. Ammesso che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea.
  • L’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti.

Anche quest’anno sono confermate le detrazioni fiscali per gli addolcitori e i depuratori d’acqua. Quindi per chi dovesse effettuare l’acquisto di un addolcitore e depuratore d’acqua entro il 31 dicembre 2021 potrà usufruirne e avere così un recupero economico sulla spesa effettuata.

Nonostante numerosissimi beni siano rientrati nell’aliquota del 110% grazie alla legge fiscale del Superbonus, gli addolcitori e depuratori d’acqua no. Infatti è bene sapere che l’aliquota destinata per le detrazioni fiscali sugli addolcitori e depuratori d’acqua è pari al 50%. Aliquota rimasta invariata rispetto ai precedenti anni.

E’ fondamentale sapere che gli addolcitori e depuratori d’acqua rientrano nelle detrazioni fiscali solo a particolari condizioni. Di fatto, questi beni se acquistati singolarmente non avrebbero accesso alle detrazioni fiscali. Quindi meglio seguire correttamente gli step qui sotto descritti per evitare errori.

Cosa dice la legge?

La legge dice che gli addolcitori e depuratori d’acqua sono detraibili solo a fronte di una manutenzione straordinaria degli impianti dell’acqua di casa già esistenti. Non sono detraibili invece nel caso in cui fossero semplicemente acquistati e installati.

In pratica, qualora un cliente dovesse fare un’opera straordinaria di manutenzione legata a un miglioramento dell’impianto dell’acqua di casa o dovesse richiedere un intervento straordinario per emergenze dettate da perdite d’acqua o altro, se decidesse di installare un addolcitore e depuratore d’acqua, questo rientrerebbe nella spesa di manutenzione straordinaria e potrà quindi beneficiare delle detrazioni fiscali del 50%.

Detrazioni Fiscali

Di fatto quindi, senza una prova che documenti una manutenzione straordinaria gli addolcitori e depuratori d’acqua non rientrerebbero nelle detrazioni fiscali. Per quanto possa sembrare complesso in realtà ottenere le detrazioni fiscali per gli addolcitori e depuratori d’acqua del 50% sono molto più facili di quanto si pensi. Infatti normalmente, per poter installare questa tipologia di impianti, è necessario eseguire un intervento di manutenzione straordinaria sull’impianto dell’acqua di casa.

Quando si opta di installare un addolcitore e depuratore d’acqua per migliorare la qualità dell’acqua di casa e per eliminare il problema del calcare dalle tubature, normalmente si eseguono interventi di sostituzione degli impianti idrici.

Questo non comporta nessuna apertura di pratiche di ristrutturazioni edilizie, infatti si parla di manutenzione straordinaria, che sono interventi migliorativi che non modificano le dimensioni o le divisioni degli spazi interni delle unità abitative.

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Nessuno sorpresa, trasparenti come l’acqua

L’effetto battericida e virucida per azione fotocatalitica del TiO2 è dovuto alla formazione di Specie Reattive all’Ossigeno (ROS) tra cui il radicale idrossile HO·, generate dal sistema sinergico Biossido di Titanio-luce. La maggior parte degli studi ha condotto sempre alla stessa conclusione. Ovvero che il radicale idrossile HO· è la specie principale coinvolta nell’azione battericida e virucida della fotocatalisi.

Il radicale idrossile, avendo una durata estremamente breve, devono essere generati in prossimità della membrana affinché siano in grado di eliminarne i componenti. Il tempo di vita estremamente breve ed il fatto di essere prodotti su una superficie, li rendono innocui verso le persone.

I più potenti sistemi di ossidazione avanzata si basano sulla generazione di radicali idrossile. Il radicale idrossile è un agente ossidante estremamente potente. Proprio per la sua forte capacità ossidativa, l’ossidazione fotocatalitica può effettivamente igienizzare, deodorare e purificare l’aria, l’acqua e diverse superfici.

La fotocatalisi

La fotocatalisi non solo uccide le cellule dei batteri, ma le decompone. È stato verificato che il biossido di titanio è più efficace di qualsiasi altro agente antibatterico. E questo perché la reazione fotocatalitica avviene anche quando ci sono cellule che coprono la superficie e la moltiplicazione dei batteri è attiva, attivandosi sulla superficie e aggirando il biofilm creato dai batteri è efficace dove i sanificanti chimici tradizionali risultano meno performanti.

Inoltre, l’endotossina derivante dalla morte della cellula viene decomposta per merito dell’azione fotocatalitica. Il biossido di titanio non si degrada e mostra un effetto antibatterico e virucida a lungo termine. In linea generale, la disinfezione mediante biossido di titanio è 3 volte più efficace di quella che si ottiene con il cloro, e 1.5 volte dell’ozono.

Quindi

In modo simile ai batteri, anche i virus devono essere distrutti senza causare danni inaccettabili per le cellule ospiti. I virus con involucro, sono generalmente suscettibili alla fotoinattivazione al contrario dei virus senza involucro. Questo indica che è l’involucro virale, piuttosto che gli acidi nucleici, l’obiettivo della fotosensibilizzazione.

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In questo articolo di GB Depura scopriremo come funziona il superbonus 110% per i dispositivi di trattamento acque…

I dispositivi di trattamento acque rientrano a pieno titolo nei bonus riqualificazione/ristrutturazione e negli Ecobonus.

Oltre a essere previsti in tutte le leggi e norme che regolamentano l’efficienza energetica degli edifici (DPR 412/93, DMiSE 26/6/15 ex DPR 59/09, DPR 74/13, nuova UNI CTI 8065:2019), alla cui stesura ha contribuito Acqua Italia. Aqua Italia – federata ANIMA Confindustria – rappresenta da più di 40 anni i costruttori di impianti e accessori. E ancora componenti e prodotti chimici per il trattamento delle acque primarie (non reflue) per uso civile, industriale e per piscine.

Le apparecchiature e prodotti di trattamento acqua rientrano anche nell’ambito degli sgravi riconosciuti dal Superbonus. L’aliquota del 110% si applica infatti a tutti gli altri interventi di efficientamento energetico già agevolati dall’Ecobonus, nei limiti di spesa vigenti per ciascun intervento. A condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi previsti nel DL Rilancio.

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